Aggiornamento qualità aria Paullo

Dati aggiornati SmartMuni per Paullo

Data :

12 agosto 2024

Aggiornamento qualità aria Paullo
Municipium

Descrizione

Grazie a fonti istituzionali come Copernicus Atmosphere Monitoring Service dell’Unione Europea e ARPA, l’azienda SmartMuni aggrega e rende prontamente fruibili cataloghi Open Data con dati consultabili da tutti i cittadini sul sito internet http://paullo.smartmuni.it/

L’inventario delle emissioni, prodotto con la metodologia INEMAR, e rilasciato da ARPA Lombardia nel 2024 con riferimento all’anno 2021, delinea alcune considerazioni degne di nota:

  • Nel Comune di Paullo, in linea con i dati relativi all’intera provincia di Milano, il Trasporto su Strada si conferma come il macrosettore responsabile in via primaria per il rilascio di emissioni di particolato atmosferico PM2.5 (46%), PM10 (52%) e di emissioni di ossidi di Azoto NOx (85%).
  • In relazione alle emissioni di particolato atmosferico, la situazione per il Comune di Paullo, così come quella per la provincia di Milano, risulta in controtendenza rispetto alla media complessiva registrata per la Regione Lombardia, per cui il macrosettore dominante è invece quello della Combustione non industriale, guidato dall’attività degli impianti di riscaldamento residenziali.
  • Nel Comune di Paullo, il macrosettore Agricoltura contribuisce in modo significativamente superiore rispetto alla media provinciale al rilascio di emissioni di Ammoniaca (NH3), Protossido di Azoto (N2O), Metano (CH4) e Composti Organici Volatili (COV)
    • Le emissioni di Ammoniaca NH3 e di Protossido di Azoto (N2O) sono riconducibili in via primaria al settore Gestione reflui riferita ai composti azotati (rispettivamente 69% e 50%), ossia quello legato agli allevamenti, e al settore delle Coltivazioni con i fertilizzanti (rispettivamente 28% e 50%)
    • Le emissioni di Metano (CH4) sono anch’esse primariamente riconducibili agli allevamenti, derivando dai settori Fermentazione enterica (56%) e Gestione reflui riferita ai composti azotati (26%)
    • Le emissioni di Composti Organici Volatili (COV) sono nel complesso guidate in via primaria dal macrosettore Uso di Solventi. Tuttavia, il macrosettore Agricoltura incide in modo superiore rispetto alla media provinciale (28% vs 12%), per via di attività riconducibili alle Coltivazioni con fertilizzant.
  • Nel Comune si rileva una divergenza significativa anche nel rilascio delle emissioni di SO2. Nel territorio comunale, infatti, questo è riconducibile in via sostanziale (69%) alla Combustione non industriale, ossia agli impianti di riscaldamento residenziali. A livello provinciale e regionale, per contro, l’impatto maggiore in relazione a questo inquinante è da ricondurre ai macrosettori Combustione nell’industria e Processi Produttivi.

“SmartMuni è un’azienda con la quale nello scorso mandato è stata avviata una collaborazione per il monitoraggio della qualità dell’aria, grazie ad un sito internet dedicato al nostro comune che utilizza fonti istituzionali come Copernicus Atmosphere Monitoring Service dell’Unione Europea e ARPA, con rilevazioni in tempo reale consultabili da tutti i cittadini online. L’ultimo rapporto fornito dall’azienda evidenzia che l’aria di Paullo non presenta particolari emissioni con caratteristiche diverse dalla situazione registrata nella Città Metropolitana di Milano e in tutta la Lombardia. Come è noto, la qualità dell’aria della nostra macroregione padana è tra le peggiori d’Europa, ma a Paullo non sono registrate emissioni di inquinanti diversi rispetto all’intera regione; è anzi registrata una controtendenza in relazione alle emissioni di particolato atmosferico” - ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Abdullah Badinjki.

Il Trasporto su Strada si conferma il macrosettore responsabile in via primaria per il rilascio di emissioni di particolato atmosferico PM2.5 (46%), PM10 (52%) e di emissioni di ossidi di Azoto NOx (85%). Nel nostro comune si rilevano emissioni riconducibili principalmente alla combustione non industriale, ossia agli impianti di riscaldamento residenziali e al macrosettore Agricoltura, che incide in modo superiore rispetto alla media provinciale (28% vs 12%), per via di attività riconducibili alle Coltivazioni con fertilizzanti”

Ultimo aggiornamento: 12 agosto 2024, 11:27

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