#Paulloricorda 22 aprile 1909, nasce Rita Levi-Montalcini, donna Nobel per la medicina
Ultima modifica 8 marzo 2024
Sul sito www.paullocultura.it potrete trovare, questa sera, l'articolo a firma del Responsabile del Settore Cultura Roberto Marraccini.
Il 22 aprile del 1909, 111 anni fa come oggi, nasceva a Torino, insieme alla sua sorella gemella Paola, Rita Levi-Montalcini. Donna simbolo per l’Italia, rappresenta ininterrottamente un modello ed un esempio per tutte le giovani generazioni. Figlia dell’ingegner Adamo Levi e della pittrice Adele Montalcini, crebbe in quello che potremmo definire come l’ambiente ideale per apprendere, studiare e conoscere: un ambiente colto e intellettualmente stimolante.
All’età di vent’anni si iscrive all’Università di Medicina di Torino, ateneo nel quale si laurea nel 1936 a pieni voti, decidendo successivamente di specializzarsi in neurologia e psichiatria. Qui inizia a studiare il sistema nervoso, entrando nella scuola dell’istologo Giuseppe Levi. Nel 1938, a causa delle leggi razziali imposte dal regime fascista – essendo lei ebrea di famiglia, per la precisione ebrea sefardita –, è costretta ad emigrare in Belgio, per sfuggire alla “scontata” prigionia nei campi di concentramento. Qui continua la sua attività di ricerca.
Nel 1946, terminata la Seconda Guerra Mondiale, dopo una breve parentesi di rientro in Italia a Torino, viene inviata, dal biologo Viktor Hamburger, negli Stati Uniti. Qui si fermerà per oltre trent’anni, in quello che avrebbe dovuto essere un breve viaggio di studio. È in questo periodo, alquanto fertile per la sue ricerche, che giungerà alla scoperta del fattore di crescita nervoso. Grazie a questa scoperta nel 1986, insieme all’americano Stanley Cohen, riceverà l’ambito Premio Nobel per la medicina. La motivazione che venne data dalla prestigiosa giuria svedese fu: “per le loro scoperte e l'individuazione di fattori di crescita cellulare”. Fu la prima donna, nella storia, a vincere un Nobel cosiddetto scientifico.
Fu una donna tenace, caparbia, instancabile. Lontana dall’Italia per gran parte della propria esistenza, soffrì molto questa lontananza. Una donna che mise tutta sé stessa al servizio della scienza. A tale riguardo, così si espresse: “Il mio comportamento è sempre stato più da artista che da scienziata. Il mio cruccio fu solo e sempre la lontananza dall’Italia”.
Il 1° agosto del 2001 venne nominata Senatore a vita dall’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per aver illustrato il Paese nel campo scientifico, come recita espressamente la Costituzione (art. 59). Lo studio e la ricerca sono sempre stati gli alimenti della sua vita, tanto che non smise mai di essere attiva e lavorare. Ad una domanda sull’importanza dello studio, anche in tarda età, e nello specifico: “Studia ancora?” rispose: “Certamente. Più di quando ero giovane. Lavoro tutti i giorni in laboratorio con molti giovani. Sono felice. E lo sono anche loro. Malgrado l’età avanzata, ritengo che il cervello senile possa avere possibilità enormi sia per la plasticità che per il desiderio di sopravvivere”.
A 111 anni dalla nascita, la Città di Paullo rende omaggio a questa straordinaria donna, forte e determinata, che ha contribuito – con il proprio ingegno – a grandi conquiste nel campo della scienza.