#Paulloricorda 21 febbraio 2020: un anno fa il primo caso accertato di covid-19 in Italia
Ultima modifica 8 marzo 2024
Sembra ieri che è accaduto e invece è già passato esattamente un anno da quel 21 febbraio 2020. Una data che ricorderemo per lungo tempo, che ha cambiato, profondamente, le nostre vite: dal lavoro, alla scuola, dallo sport, alla cultura, alle relazioni con gli altri, ecc.
Esattamente un anno fa, a Codogno, poco dopo la mezzanotte, veniva ufficializzato il primo caso “autoctono” di infezione da Sars-Cov-2, che avremmo poi conosciuto tutti come COVID-19. Il primo caso accertato nel nostro Paese fu Mattia Maestri, 38 anni, ricoverato nell’ospedale di Codogno. Fu il primo caso accertato, anche se ormai è noto come il virus fosse già in circolazione. Da lì a qualche giorno, poi, i casi di infezione presero a crescere costringendo le istituzioni alle prime zone rosse e ai lockdown, per impedire la diffusione del virus. Nel giro di poco tempo giunse anche la prima vittima italiana, a Vò Euganeo: Adriano Trevisan. Aveva 77 anni.
Sono stati dodici mesi terribili, che hanno colpito l’Italia duramente. A distanza di un anno le vittime, in Italia, hanno superato il numero di 95.000. Tutto ciò ha fatto emergere il meglio del nostro Paese (lo spirito di sacrificio del personale sanitario, la solidarietà, il volontariato) che ci permette di guardare avanti e ci fa capire quanto sia fondamentale la campagna vaccinale in atto.
Nell’editoriale del n. 145 (dello scorso maggio) di Comune Aperto (che sta per compiere 35 anni) possiamo rileggere queste parole del nostro Sindaco: “Questo virus ci ha rafforzato, ne sono sicuro. Lo dico perché ho visto il coraggio e lo spirito di servizio che ha animato centinaia di persone, chi ha lavorato nell’emergenza e chi ha dovuto attendere. A loro diciamo, Grazie!”.
A dodici mesi da quel 21 febbraio 2020 la Città di Paullo ricorda e rende omaggio a tutte le vittime del Covid-19 e ringrazia tutti coloro che hanno dato il loro contributo in questo anno difficile.