#Paulloricorda 13 maggio 1981: 40 anni fa l’attentato a Giovanni Paolo II
Ultima modifica 8 marzo 2024
Esattamente 40 anni, era il 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro a Roma, Giovanni Paolo II, Papa Wojtyla, stava attraversando le ali di folla per l’udienza generale.
Improvvisamente, venne ferito da un colpo di arma da fuoco: colpi sparati da circa quattro metri di distanza. A sparare fu Mehmet Ali Ağca, militante turco del gruppo terroristico di estrema destra “Lupi Grigi”. Erano, per la precisione, le 17.19.
Immediatamente si capì che la situazione era estremamente grave per il Pontefice. Karol Wojtyla viene trasportato d’urgenza in ospedale, al Policlinico. Il mondo intero è con il fiato sospeso per le sorti del Papa che, comunque, sottoposto ad un intervento di oltre cinque ore, si salva.
L’attentatore, nel frattempo, conosciuto da quel momento in tutto il mondo, Ali Ağca, viene subito arrestato e condannato all’ergastolo dalla magistratura italiana.
L’attentato, che è descritto come il “crimine del secolo”, attiva un processo investigativo senza precedenti condotto in sei paesi diversi, che genera più domande che risposte.
Mesi dopo, il Papa perdonò il terrorista; ricevette successivamente anche il perdono del Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, e fu infine estradato in Turchia nel giugno del 2000, dove sta, ancora, scontando la sua pena.
A quarant’anni dall’attentato, la Città di Paullo ricorda quel tragico giorno sottolineando la forza del perdono che ha animato lo spirito di San Giovanni Paolo II.