#Paulloricorda 4 maggio 1949, a Superga scompare il “grande Torino”: una squadra leggendaria
Ultima modifica 8 marzo 2024
Erano le 17.31 del 4 maggio 1949 (71 anni fa) quando l’aereo, con a bordo la squadra del Grande Torino, precipitò sulla collina di Superga, sopra Torino. L’aereo si schiantò – distruggendo le vite di tutti i passeggeri – contro il muraglione della Basilica di Superga. 31 furono le vittime. Stava riportando a casa i giocatori del Torino da Lisbona, dove la mitica squadra aveva giocato una partita amichevole contro il Benfica.
Il Grande Torino, di cui quel giorno si interruppe la storia calcistica e terrena, fu – molto probabilmente – la squadra più forte di tutti i tempi. In quel periodo storico – gli anni ’40 del secolo scorso – fu pluricampione d’Italia e i suoi giocatori colonna portante della nazionale italiana. Era quello un momento magico per quella squadra di campioni che arrivava da ben cinque scudetti di fila. Solo per riportare un esempio, la stagione 1947-48 (quella dei record) vide il Torino trionfare, con uno stile di gioco diverso da tutte le altre squadre e che fece scuola, con 16 punti di distacco dai secondi: Juventus, Triestina e Milan.
In quel pomeriggio di inizio maggio, un po’ fuori dagli schemi rispetto al periodo, una nebbia alquanto fitta avvolgeva Torino. L’aereo, con a bordo 18 giocatori, due tecnici, due dirigenti, un massaggiatore, l’organizzatore della trasferta, tre giornalisti e quattro membri dell’equipaggio, sta per atterrare all’aeroporto di Torino-Caselle. Un messaggio, dalla torre di controllo, delle ore 16.48 (l’ultimo pervenuto) segnalava una visibilità pari a zero. Di lì a poco, improvvisamente, lo schianto e la sciagura. Il calcio italiano perdeva il suo più grande patrimonio: il Grande Torino.
La scena è tragica. Durante i primi soccorsi giunti poco dopo, lo spettacolo è impressionante: pezzi dell’aeromobile sparsi ovunque, vittime non identificabili. Per questa incombenza (per il loro riconoscimento) verrà chiamato Vittorio Pozzo, l’allora Commissario Tecnico della nazionale italiana.
La formazione di quella mitica squadra era – per molti lo è ancora – un ritornello da conoscere a memoria: Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar (Martelli), Castigliano, Rigamonti, Menti, Loik, Gabetto, V. Mazzola, Ossola.
La Città di Paullo ricorda quella tragedia e quella che fu – a detta di molti – la squadra di calcio più grande di tutti i tempi.