#Paulloricorda 28 maggio 1980, viene ucciso Walter Tobagi
Ultima modifica 8 marzo 2024
40 anni fa come oggi, il 28 maggio del 1980, alle 11 del mattino, il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi viene ucciso da alcuni terroristi appartenenti alla Brigata XXXVIII Marzo, un gruppo terroristico di estrema sinistra.
Nato il 18 marzo 1947 vicino Spoleto, in Umbria, a otto anni si trasferisce con la famiglia a Bresso, alle porte di Milano, per seguire il padre che era un ferroviere. È in età adolescenziale che inizia a concretizzare la sua passione per il giornalismo, per raccontare i fatti che lo circondano. Frequenta il Liceo Parini di Milano ed inizia a scrivere articoli di cultura, costume e attualità sul famoso giornale della scuola, Zanzara.
Giovanissimo entra all’Avanti per poi passare al quotidiano cattolico l’Avvenire. Scrive di svariati argomenti: cultura, problemi dell’informazione, politica estera, non disdegnando comunque anche i temi economici. Si specializza – per utilizzare questa espressione – sempre di più sui temi sociali, politici e legati al sindacalismo. Inizia così ad occuparsi sempre con maggior frequenza delle vicende del terrorismo, essendo quelli i cosiddetti “anni di piombo”. Al giornalismo unisce anche la sua attività universitaria come ricercatore.
Dopo la parentesi al Corriere dell’Informazione passa al Corriere della Sera. È in questa testata che riuscirà ad esprimere pienamente le sue potenzialità come inviato sul fronte del terrorismo e come cronista politico e sindacale. Impegnato nel sindacato dei giornalisti, diviene il Presidente dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti.
La mattina del 28 maggio 1980 uscì di casa per recarsi in redazione e prendere i documenti di viaggio per andare a Venezia. In Via Salaino, zona Porta Genova, viene ucciso con 5 colpi di pistola.
La Città di Paullo, nel quarantesimo anniversario dell’uccisione, ricorda Walter Tobagi, instancabile testimone e ricercatore della verità, ed il suo impegno civile.