#Paulloricorda 9 giugno 1937, vengono uccisi Carlo e nello rosselli, simboli dell’antifascismo
Ultima modifica 8 marzo 2024
Il 9 giugno del 1937, a Bagnoles-de-l’Orne, una località nel nord della Francia, Carlo e Nello Rosselli venivano uccisi da alcuni militanti di un’organizzazione di estrema destra francese.
Avevano, rispettivamente, 37 e 36 anni quando vennero assassinati. Erano due giovani intellettuali antifascisti, di origine ebraica.
Con il loro pensiero e le loro attività influenzarono profondamente il pensiero democratico e antifascista. I due fratelli erano molto legati tra loro ed entrambi assorbiti nei loro studi di storia e filosofia. Nello, in particolare, si occupava del tema della politica seguendo i dettami filosofici; Carlo, dal canto suo, si occupava dello spirito della democrazia, studiando il pensiero di Mazzini e Cavour.
Fu lo stesso Carlo a teorizzare il cosiddetto socialismo liberale, un socialismo a matrice riformista e non marxista che traeva le proprie ispirazioni ideali dal laburismo inglese. Nel 1926, insieme a Pietro Nenni (che divenne poi leader del Partito Socialista Italiano) fondò la rivista Quarto Stato. Nel 1929, a Parigi, fondò il movimento antifascista denominato Giustizia e Libertà.
Per capire l’importanza dei fratelli Rosselli e del loro pensiero, ricordiamo le parole pronunciate dal Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel 70° anniversario dalla loro uccisione (nel 2007): “Con la loro riflessione e attività politica i fratelli Rosselli avevano affermato il valore universale del metodo liberale e democratico, in contrapposizione a tutti i regimi totalitari - in Italia come in Spagna. Questa loro concezione, che è il nucleo centrale del socialismo liberale, divenne la premessa di una nuova stagione di libertà e democrazia per il nostro Paese”.
La Città di Paullo ricorda i fratelli Rosselli nel giorno della loro barbara uccisione, quali esempi di libertà e ribellione verso qualsiasi forma di regime antidemocratico.