#Paulloricorda 29 luglio 1976, tina Anselmi la prima donna ministro in Italia
Ultima modifica 8 marzo 2024
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Il 29 luglio 1976, per la prima volta nella storia del nostro Paese, una donna assumeva la carica di Ministro: Tina Anselmi fu la prima donna Ministro in Italia.
Era nata il 25 marzo del 1927 a Castelfranco Veneto, in una famiglia molto cattolica: la madre, casalinga, si occupava della gestione di un’osteria insieme alla nonna di Tina, mentre il padre era un aiuto farmacista (verrà perseguitato dai fascisti per le sue idee vicine al socialismo).
Il 26 settembre 1944 è una data che cambiò la sua vita. Con altri ragazzi dell’Istituto magistrale di Bassano del Grappa, fu costretta ad assistere all’impiccagione, per rappresaglia, di oltre trenta prigionieri da parte dei nazifascisti. Da lì la decisione di entrare nella Resistenza.
Terminata la guerra si iscrive all’Università Cattolica di Milano, laureandosi poi in Lettere. Associa alla professione di insegnante elementare l’attività sindacale (prima nella CGL poi nella CISL) oltre che alla vita politica all’interno della Democrazia Cristiana.
Fu membro della Camera dei Deputati dal 1968 al 1992. Durante il suo lungo mandato parlamentare si occupò incessantemente dei temi legati alla famiglia e alle donne.
Fu per tre volte sottosegretaria al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Il 29 luglio 1976 venne nominata Ministro del Lavoro: un fatto storico per il nostro Paese, in quanto divenne la prima donna a ricoprire la carica di Ministro. Fu, poi, anche Ministro della Sanità.
Una sua dichiarazione lascia intuire pienamente i suoi ideali e le sue battaglie per la parità di genere: “Quando le donne si sono impegnate nelle battaglie, le vittorie sono state vittorie per tutta la società. La politica che vede le donne in prima linea è politica di inclusione, di rispetto delle diversità, di pace”.
La Città di Paullo ricorda la data del 29 luglio 1976 e Tina Anselmi, simbolo dell’impegno politico al servizio delle istituzioni e del bene comune.
