#Paulloricorda 2 agosto 1980: la strage alla stazione di Bologna
Ultima modifica 8 marzo 2024
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Il 2 agosto 1980, 40 anni fa, precisamente alle 10.25 del mattino, l’orologio della Stazione Centrale di Bologna si ferma: una fortissima esplosione squarcia l’intera ala sinistra della Stazione, distruggendo – con la deflagrazione – la sala d’aspetto di seconda classe, gli uffici del primo piano, il ristorante. Si tratta dell’esplosione di una bomba, posizionata all’interno di una valigia, abbandonata nella sala d’aspetto. Le vittime furono 85, 200 i feriti.
La prima ipotesi circolata sulle cause, ovvero l'incidente provocato dallo scoppio di una caldaia, non regge a lungo, anche perché nel punto dell’esplosione non ce ne sono. Nel giro di poche ore, il dubbio – lacerante – lascia il passo a ciò che divenne, poi, certezza: si tratta dell’attentato più spaventoso e cruento che l’Italia repubblicana abbia mai conosciuto. È un vero e proprio attentato terroristico causato dall’innesco di una bomba ad alto potenziale.
Immediatamente le indagini si indirizzarono verso la pista neofascista. È comunque solo dopo un lungo iter giudiziario che si arrivò, al 1995, quando la sentenza finale sancì la condanna di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro visto che, come cita la sentenza, furono “appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l’attentato di Bologna”. Nel 2007 si aggiunse la condanna di Luigi Ciavardini che, all’epoca dei fatti era minorenne, e nel 2020 quella di Gilberto Cavallini.
Il Presidente della Repubblica, lo scorso 30 luglio, ha così ricordato quel tragico attentato: “Dolore, ricordo e verità piena: sono queste le sollecitazioni che raccolgo e che esprimo per solidarietà nei vostri confronti e nei confronti di Bologna, della città ferita, che non dimentica questa ferita e che ha reagito in maniera esemplare a quel che è avvenuto”.
La Città di Paullo ricorda la tragica data del 2 agosto 1980, ne commemora le vittime e sottolinea l’importanza di trasmetterne la memoria.