#Paulloricorda: 20 settembre 2020, ci lascia Rossana Rossanda
Ultima modifica 8 marzo 2024
Rossana Rossanda è stata una giornalista, scrittrice, politica italiana.
Nacque a Pola, al secolo capoluogo dell'omonima provincia italiana, il 23 aprile 1924 e crebbe a Milano.
Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, partecipò giovanissima alla Resistenza come partigiana e, al termine del conflitto, s'iscrisse al Partito Comunista Italiano. In breve tempo venne nominata da Palmiro Togliatti responsabile della politica culturale del PCI. Nel 1963 venne eletta per la prima volta alla Camera dei deputati.
Esponente di spicco dell'ala di sinistra interna del PCI, gravitante sulla figura di Pietro Ingrao. Fortemente critica nei confronti del socialismo reale dell'Unione Sovietica e dei paesi del Blocco Orientale, e per il loro legame quasi ombelicale con il Partito (contestando soprattutto la linea politica sia interna che internazionale del partito di Longo e Berlinguer), assieme a Pintor, Parlato e Magri contribuì alla nascita del giornale il manifesto.
Nei suoi scritti e dichiarazioni spicca la consapevolezza espressa negli anni Settanta che la lotta armata, le organizzazioni terroristiche erano da condannare, pur essendo elementi del vecchio “album di famiglia della sinistra”. Una sua frase riassume la capacità a cogliere la complessità e il perdurante richiamo di un ideale: “Il povero e l’oppresso non hanno sempre ragione. Ma i comunisti che si fanno odiare hanno sempre torto”.
Dedicandosi al giornalismo e alla letteratura, non abbandonò mai il dibattito politico con riflessioni sui movimenti operaio e femminista italiani.
Nel 2005 esce l’autobiografia “La ragazza del secolo scorso”: “Sentirsi tassello intelligente di un mosaico mobile, intrisi nelle esistenze e nei bisogni altrui, disinteressati e convinti di usare il proprio briciolo di gerarchia per il bene comune, è un'esperienza forte”.
La Città di Paullo ricorda Rossana Rossanda come una protagonista importante del dibattito culturale italiano, militante critica e lucida di una parte di storia politica del nostro Paese, donna fortemente ancorata al richiamo di ideali.