#Paulloricorda 23 novembre 1980, terremoto dell’Irpinia
Ultima modifica 8 marzo 2024
Sono trascorsi quarant’anni da quel tragico giorno. Era domenica 23 novembre 1980. Un terribile sisma colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale. Erano le 19.34. L’Irpinia venne colpita al cuore.
La magnitudo del terremoto fu di 6,9 gradi della scala Richter. Solo per fare un paragone con un altro dei più devastanti terremoti che ha colpito il nostro Paese, il terremoto del Friuli ebbe una magnitudo pari 6,5 della scala Richter. L’epicentro venne individuato, dai sismologi, tra i Comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania, tra le Province di Avellino e Salerno.
La terra tremò per circa 90 secondi. Attimi interminabili che cambiarono, completamente, la vita di centinaia di migliaia di persone nonché, per sempre, una parte dell’Appennino centro-meridionale dell’Italia. Gli effetti del sisma si estero ad una zona molto più vasta, con crolli che avvennero anche a Napoli.
Le cifre ufficiali parlano di 2.914 vittime e di circa 280.000 sfollati.
Al dramma, purtroppo, si aggiunsero anche i ritardi nei soccorsi. Queste, in merito, furono le parole pronunciate dall’allora Presidente della Repubblica Pertini in un suo storico discorso: “Sono arrivato in quei paesi subito dopo la notizia che mi è giunta a Roma della catastrofe, sono partito ieri sera. Ebbene, a distanza di 48 ore, non erano ancora giunti in quei paesi gli aiuti necessari”.
Il Presidente Mattarella, ricordando quel tragico giorno, ha dichiarato: “Nella ricorrenza del più catastrofico evento della storia repubblicana desidero anzitutto ricordare le vittime, e con esse il dolore inestinguibile dei familiari, ai quali esprimo i miei sentimenti di vicinanza.”.
La Città di Paullo si unisce al dolore, ancora vivo, di quel tragico sisma, ne piange le vittime innocenti e ricorda anche che da quell’evento nacque poi la Protezione Civile, fondamentale struttura di sostegno ed aiuto nelle emergenze dovute alle calamità naturali.