#Paulloricorda: 10 giugno 1924 uccisione di Giacomo Matteotti
Ultima modifica 8 marzo 2024
Il pomeriggio del 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti veniva rapito e ucciso da sicari fascisti.
Novantasette anni fa Giacomo Matteotti, deputato e segretario del PSU (Partito socialista unitario), viene rapito sul Lungotevere Arnaldo da Brescia a Roma e ucciso. Il suo corpo sarà ritrovato il 16 agosto nelle campagne fuori Roma.
Benito Mussolini ordina la morte del leader socialista per mettere a tacere le sue denunce di brogli elettorali attuati dalla dittatura nelle elezioni del 6 aprile 1924 e le sue indagini sulla corruzione del governo.
La sua sorte fu segnata da uno storico discorso che, il 30 maggio, Matteotti svolse in Aula – tenendo testa a durissime contestazioni e interruzioni – per denunciare, documentando una serie di casi concreti, il clima d’intimidazione e violenza in cui si erano svolte le elezioni in quell’anno. Lo stesso Matteotti, alla fine, ammise di aver firmato la sua condanna a morte: “Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”.
La scoperta del cadavere suscitò molta emozione in tutta Italia. Il governo traballò, fino a quando lo stesso Mussolini, davanti alla Camera si assunse la responsabilità dell’accaduto in un discorso del 3 gennaio 1925: “Ebbene io dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io mi assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di quanto è avvenuto”.
La Città di Paullo ricorda il delitto di Giacomo Matteotti per rinnovare la tradizione democratica e antifascista della nostra città e per non disperdere la memoria di chi si è battuto per la libertà.