#Paulloricorda 30 ottobre 1961, 60 anni fa moriva Luigi Einaudi
Ultima modifica 8 marzo 2024
Il 30 ottobre del 1961, esattamente 60 anni fa, moriva Luigi Einaudi.
Fu il secondo Presidente della Repubblica italiana e partecipò, da protagonista, all’Assemblea Costituente. È stato un grande intellettuale e studioso che ha attraversato la prima metà del Secolo scorso. Fu uno dei massimi studiosi di Scienza delle Finanze, branca dell’economia politica sviluppata in forma originale proprio dalla tradizione italiana di pensiero economico come hanno messo in rilievo moltissimi studi a livello internazionale.
Nacque a Carrù, in Provincia di Cuneo, il 24 marzo del 1874. La sua vita, quindi, attraversò – come uno spartiacque – due secoli. A 21 anni si laurea in Giurisprudenza. Fu redattore de La Stampa ed anche del Corriere della Sera, fino al 1926. Fu anche corrispondente economico del settimanale The Economist.
Dal 1945 al 1948 fu Governatore della Banca d’Italia. Grande economista liberale, insegnò anche all’Università Bocconi e a Torino.
Fu liberale e liberista. È nota, infatti, la profonda ammirazione che egli nutriva per il mercato da lui definito uno “stupendo meccanismo”, perché capace di creare benessere materiale e perché l’unico in grado di garantire il pluralismo. Ciononostante, partendo da questi punti fermi credeva fortemente che un mercato funzionante avesse bisogno di istituzioni, di norme di comportamento che oltrepassassero i singoli interessi individuali. Da qui, appunto, il ruolo che egli attribuiva allo Stato che deve certamente garantire ai cittadini le libertà concrete e intervenire in economia, ma sempre tenendo a mente un punto critico, oltrepassato il quale l’intervento statale diventerebbe patologico.
Nel sessantesimo anniversario della sua morte, la Città di Paullo ricorda e celebra Luigi Einaudi, uno dei Padri della Costituzione repubblicana nonché figura di alto profilo morale ed intellettuale nella storia del nostro Paese.
